UNA STORIA CLANDESTINA.
recensione tratta da: Succedeoggi
Eugenio Curiel nacque a Trieste nel 1912 da una famiglia della dinamica borghesia triestina,
fin da giovane dimostra la sua vivacità intellettuale e le sue grandi
capacità di approfondimento. A 21 anni si laurea, con 110 e lode, con
una tesi su Disintegrazioni nucleari per mezzo di radiazione penetrante senza
che ciò gli impedisca di passare per l’antroposofia steineriana, la
filosofia e altri interessi come impegnarsi in politica, iniziando con
lo scrivere, avendo già contatti con esponenti comunisti riparati a
Parigi, su Il bò, giornale del Guf di Padova dove tenta di minare
dall’interno, tra gli universitari patavini, il fascismo ormai
imperante. Fu una scelta ponderata che lo portò poi ad imbracciare le
armi contro le camice nere e i nazisti dopo essere passato e aver subito
le leggi razziali del 1938 e il confino. Ma
ha ragione Carlo Smuraglia, Presidente nazionale dell’Anpi, quando
dice: «Ma quanti, realmente, conoscono a fondo la storia e le
caratteristiche di questo personaggio, complesso e importante al tempo
stesso?» - nella prefazione al libro. Si tratta di un saggio che ci
fornisce l’occasione per colmare il vuoto. Un libro straordinariamente
pieno, difficile, colmo di richiami e rimandi che sviscera la breve vita
di Curiel in ogni aspetto, familiare, culturale e politico
inquadrandola nell’evolversi della storia italiana ed europea.
D’altronde si sta parlando di «Nomi ignoti, ancora, ed energie nuove,
che fra qualche anno risuoneranno e si espanderanno, però, negli spazi
della società civile: Curiel, Guttuso, Pintor, Pavese, Vittorini,
Visconti» (Enzo Santarelli, Storia del Movimento e del regime fascista, Editori Riuniti 1967, edizione del 1971 l’Unità-Editori Riuniti).
Purtroppo Curiel non ebbe la possibilità di influire sulla vita
italiana del dopoguerra, fu ucciso il 24 febbraio 1945 a Milano. «…le
ultima persone a vedere Curiel furono i giovani della redazione
clandestina de l’Unità…» di cui era direttore. «Morì alla
vigilia della vittoria finale, nel gelido febbraio milanese, senza
vedere i colori di una primavera a lungo attesa e per la quale tanto
aveva lottato, la liberazione». A voi, ora, riempire i vuoti di questo
breve racconto affrontando la lettura di un bel libro, che si avvale
anche delle testimonianze di Gianni Cervetti e Aldo Tortorella e con una
ricca bibliografia, che rende omaggio ed onore a uno studioso, un
politico, un combattente.
Gianni Fresu, Eugenio Curiel. Il lungo viaggio contro il fascismo, Odradek, 2014, pp. 297 € 20,00.
Scheda-libro dell'editore (qui)
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recensione tratta da: Succedeoggi