Essere governato significa essere guardato a vista, ispezionato, spiato, diretto, legiferato, regolamentato, incasellato, indottrinato,
catechizzato, controllato, stimato, valutato, censurato, comandato da
parte di esseri che non hanno né il titolo, né la scienza, né la virtù.
Essere governato vuol dire essere, a ogni azione, a ogni transazione, a
ogni movimento, quotato, riformato, raddrizzato, corretto...
Proudhon,
noto per alcune espressioni icastiche come «la proprietà è un furto», è
stato il primo pensatore sociale a definirsi anarchico. La sua opera,
un peculiare intreccio di riflessione iconoclastica e vis polemica,
attesta la nascita storica di una visione coerentemente libertaria
dell'individuo e della società. Questa scelta antologica, articolata per
temi, propone alcuni brani essenziali ripresi da una produzione teorica
vastissima e talvolta contraddittoria. Ne viene fuori una lettura
anarchica del pensiero proudhoniano che ne identifica gli elementi
forti, di stimolo alla riflessione attuale: il federalismo,
l'autogestione, la dialettica irrisolta degli opposti, il pluralismo
metodologico e progettuale.
P. J. Proudhon, Critica della proprietà e dello Stato, Eleuthera, 2010
(a cura di Giampietro Berti)
pp. 208
€ 14,00