8 AGOSTO 1956: STRAGE DI MINATORI A MARCINELLE (BELGIO)
PER NON DIMENTICARE…”la CATASTROFA
8
AGOSTO 1956 – 8 AGOSTO 2014, sono passati 58 anni, dalla strage su
lavoro nella miniera di MARCINELLE in Belgio. Ci furono 262 morti, di
cui 136 di emigrati italiani, nel linguaggio locale, a metà tra francese
e dialetto, fu detta “La catastròfa”.
La storia: Un
incendio scoppiato a quota 975 della miniera, nel distretto carbonifero
di Charleroi, 262 morti a causa di un incidente banale, UCCISI SUL
LAVORO soprattutto dalla “premeditata” imprevidenza, dalla mancanza di
elementari misure di protezione, dalla disorganizzazione. Si è trattato
della prima “strage sul lavoro” dell’immigrazione italiana all’estero,
in base ad accordi tra i Governi belga e italiano, lo scambio di forza
lavoro e braccia in cambio di quote di carbone per la “ripresa
economica” dell’Italia, distrutta dalla guerra e dal regime fascista.
Per
molti anni, nessuna carica istituzionale, a partire dal Presidente
della Repubblica Italiana, nessun esponente di Governi si è recato sul
luogo della strage di Marcinelle, nessuno si impegnò a sostenere i
familiari delle vittime, nessun intervento istituzionale durante
l’inchiesta successiva al disastro sul lavoro, con una giustizia inerte
di fronte a questo “massacro annunciato”.
Già
il solo fatto di rievocare la strage di Marcinelle, non dovrebbe
lasciare silenziosi o insensibili coloro che oggi, in Italia come nella
“civile” Unione Europea con tante direttive sulla salute e sulla
sicurezza nei luoghi di lavoro, parla di “flussi programmati” e di
“integrazione”, o di “invasione”, quando si riferisce al fenomeno
dell’immigrazione. Come non si può dimenticare questa strage sul lavoro,
non si può cancellare quello che subirono i nostri antenati, bisnonni,
le condizioni di emigrati e immigrati nei Paesi “ricchi” per uscire
dalla quotidiana miseria, alla ricerca della “fortuna”, di un destino e
di un futuro migliore, spesso pagato a caro prezzo di vite umane, come a
Marcinelle, o più semplicemente con anni di disprezzo, mancanza di
rispetto per la dignità di emigrati, di sfruttamento e di intolleranza,
se non di discriminazione razzista vera e propria.
In
Italia, nonostante la crisi permanente, la recessione economica, con un
uso anche spropositato di cassaintegrazione, mobilità, licenziamenti
collettivi, precariato e tanto lavoro sommerso e “al nero”, che
quantifica in diminuzione la forza lavoro codificata e quindi riduce
sensibilmente, con un gioco di prestigio anche il numero ACCERTATO DI
MORTI SUL LAVORO e DA LAVORO, rispetto solo a qualche anno fa, l’Italia
rimane pur sempre un PAESE DOVE LA SALUTE E’ CONSIDERATA COME UNA MERCE E
LA SICUREZZA, NON SOLO SUI LUOGHI DI LAVORO MA SUI TERRITORI, E’ VISTA
DA PADRONI E GOVERNANTI COME “UN COSTO” DA RIDURRE PER MANTENERE, IN
REGIME DI “CRISI PERMANENTE”, UN MARGINE PUR MINIMO DI PROFITTO E UNA
BUONA OCCASIONE PER LUCROSE SPECULAZIONI FINANZIARIE…
Noi
non dimentichiamo, non scordiamo Marcinelle e la Lezione che ci ha
lasciato, come non scordiamo la Thyssenkrupp, l’Umbria Olii, Molfetta,
Trani, Ravenna, Genova, L’Ilva di Taranto, Marghera, Monfalcone,
Palermo…Viareggio, Roma e tante altre.
NOI
NON DIMENTICHIAMO, PERCHE’ CHI NON HA MEMORIA NON HA UN FUTURO E
NONOSTANTE TUTTO SIAMO ANCORA DISPOSTI A LOTTARE COLLETTIVAMENTE E AD
ESSERE SOLIDALI …PER UN ALTRO FUTURO…POUR UN AUTRE FUTUR
COMITATO 5 APRILE DI ROMA nodo locale della RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO E SUI TERRITORI e mail riferimento usicons.roma@gmail.com, circolotlc@hotmail.com, usiait1@virgilio.it,
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