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Letture consigliate: VEALERIO VERBANO ucciso da chi, come e perché (di V. Lazzaretti)



VALERIO VERBANO  
UCCISO DA CHI, COME, PERCHE’
di Valerio Lazzaretti
Odradek edizioni 2011


Il 22 febbraio 1980 nel quartiere Montesacro a Roma viene ucciso in casa Valerio Verbano studente del Liceo Archimede e militante del Comitato di Lotta Valmelaina. L’omicidio avviene davanti i suoi genitori legati e imbavagliati. Fino ad oggi non è stata trovata nessuna verità giudiziaria e l’omicidio di Valerio sembrerebbe destinato a rimanere uno dei molti “misteri” di questo Paese.
Questo lavoro è molto importante; l’autore, lontano da ogni intento giustizialista, ha prodotto una vera e propria inchiesta. Un lavoro di controinformazione come se ne fanno pochi oggi, un libro che ricorda la Strage di Stato.
Il libro ci racconta tutto ciò che si è mosso, a Roma, principalmente nel quinquennio che va dal ’77 all’82, partendo però da molto prima e abbracciando un periodo molto più ampio e, attraverso un lavoro scientifico di ricerca, connette gruppi, personaggi, situazioni e ideologie dell’area neofascista.
I Nuclei Armati Rivoluzionari e i gruppi dell’estrema destra vengono sezionati e analizzati, facendoci capire con chiarezza che la sigla NAR non corrispondeva a un’organizzazione centralizzata, ma era un “logo” utilizzato di volta in volta da un’area eterogenea. Viene anche smontata l’idea, il mito, che i NAR hanno voluto dare di se stessi all’esterno, ovvero di aver rotto con un certo neofascismo legato mani e piedi ai Servizi Segreti e per questo funzionale alle strategie del potere quale braccio armato dello stesso.
«Con dettaglio vengono analizzati il linguaggio e la segnaletica dell’area nera, in cui le rivendicazioni e i nomi dei commando ci fanno capire con una certa sicurezza chi ha compiuto certe azioni… Il lavoro stringe un cerchio intorno ai possibili autori dell’omicidio, individuando tutti i gruppi che di volta in volta si aggregavano nella lotta armata»
Emerge con chiarezza anche lo spessore politico di un militante come Valerio Verbano, ucciso giovanissimo a soli diciannove anni. Valerio, seguendo una pratica diffusa nella sinistra extraparlamentare dell’epoca, aveva condotto un’inchiesta personale e redatto un dossier, nel quale aveva raccolto molte informazioni e un ampia documentazione fotografica sul neofascismo romano dei NAR e Terza Posizione , con molti nomi, foto, luoghi d’appuntamento e ritrovo, amicizie politiche, nonchè presunti legami con gli apparati statali.
«Il 20 aprile del 1979 Valerio Verbano viene arrestato con l'accusa di fabbricazione di materiale incendiario: la perquisizione della sua casa porta al sequestro, oltre che di un'arma da fuoco, anche del materiale d'inchiesta, come poi viene indicato anche nel verbale. Sempre nell'aprile del 1979, i documenti che erano stati sequestrati dalla polizia scompaiono dagli archivi; la scomparsa viene poi denunciata anche dagli avvocati della famiglia di Valerio il 26 febbraio 1980, che ne conoscevano il contenuto e l'elenco del materiale. Valerio viene condannato il 22 dicembre 1979».
Uno dei meriti maggiori di questo testo è la disamina dettagliata dell’omicidio e del contesto in cui avvenne, una ricostruzione che ci porta dritti ai suoi responsabili politici e materiali.
Questa ricerca è importante anche per un altro aspetto, emerge infatti chiaramente come in passato - ma anche oggi, in una continuità che li caratterizza - i fascisti abbiano cercato di camuffarsi e di infiltrarsi nei movimenti con slogan del tipo: “Ne destra, ne sinistra”, slogan su cui ad esempio la demagogia populista della Lega ha fatto, in passato, le sue fortune, ma su cui si poggia anche tutta l’esperienza di Terza Posizione. Non è un caso che Gabriele Adinolfi, ex TP sia oggi il “teorico” di riferimento di Casa Pound, il gruppo dell’estrema destra che più di ogni altro è riuscito a far ‘suoi’, simboli, slogan, icone, sigle e personaggi, che con il fascismo nulla hanno a che fare.
a cura di Info.Shop "la Talpa"


Nostre presentazioni precedenti del libro:





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